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Due nomi per una piazza

Oggi come in passato il centro di Empoli si sviluppa attorno alla scenografica Piazza Farinata degli Uberti, per gli empolesi più comunemente detta, Piazza dei Leoni.

Il perché di questo nome così immaginifico si può facilmente intuire osservando la fontana in marmo che dal 1828 si trova più o meno al centro della piazza: si tratta della splendida Fontana delle Naiadi realizzata da Luigi Pampaloni e da Luigi e Ottavio Giovannozzi. Se il gruppo delle naiadi, mitologiche ninfe di acqua dolce, rappresenta il punto focale della scultura e stupisce per la sua resa elegante e delicata, a catturare l’attenzione dei più sono i maestosi leoni che troneggiano ai quattro angoli della fontana e a cui si deve la denominazione ‘familiare’ della stessa e, per derivazione, della piazza.

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Tutto il medioevo che c’è (o quasi)

Proprio su Piazza Farinata degli Uberti si affacciano i più importanti edifici di origine medievale tuttora presenti a Empoli.

Prima fra tutti la Collegiata di Sant’Andrea, unico esempio di facciata in stile romanico fiorentino presente al di fuori di Firenze. L’edificio cristiano sorse con tutta probabilità nel luogo in cui si trovava un precedente tempio pagano (forse dedicato a Minerva) e, stando all’iscrizione presente in facciata, risale alla fine dell’XI secolo.

Ampliata e rimaneggiata nei secoli, oggi la Collegiata si presenta come una chiesa a navata unica con cinque cappelle laterali, in una delle quali si trova un Crocifisso trecentesco oggetto di grande devozione popolare.

Sul lato opposto della piazza, si trova il Palazzo Ghibellino che oggi è sede del Museo Paleontologico. L’attuale aspetto del palazzo è frutto di un intervento di rifacimento cinquecentesco, ma la sua storia inizia già attorno al 1119 quando i Conti Guidi diedero il via all’incastellamento di Empoli. Successivamente, nel 1260, dopo la battaglia di Montaperti, il palazzo fu sede del Concilio Ghibellino (a cui deve il suo nome) durante il quale Farinata degli Uberti pronunciò la celebre orazione in difesa di Firenze, ricordata da Dante nel Canto X dell’Inferno.

Infine, sulla destra osservando la Collegiata, troviamo Palazzo Pretorio, dal XIV secolo sede dell’autorità comunale e che tuttora ospita uffici pubblici: qui c’erano le carceri e veniva amministrata la giustizia da parte dei podestà inviati da Firenze.

Empoli centro storico - Giro d'Empoli

Passeggiando dentro l’antica cerchia muraria

Molti sono gli studi, tuttora aperti, su quale fosse l’esatto tracciato delle quattro cerchie murarie che, dal XII al XIX secolo hanno difeso l’abitato di Empoli. Certo è che le vie dell’attuale quadrilatero del centro storico erano tutte ricomprese all’interno della cerchia e, nei secoli, il loro tracciato si è modificato pochissimo.

L’elegante via Cosimo Ridolfi, già via degli Asini, nel Medioevo rappresentava la parte terminale della Via Salaiola, percorrendo la quale il sale giungeva a Empoli da Volterra. Nel Magazzino del Sale che oggi è sede del Museo del Vetro, il prezioso prodotto veniva stipato e conservato per raggiungere poi il vicinissimo scalo fluviale sull’Arno.

Via del Giglio, da sempre caratterizzata dalla presenza di numerosi opifici e botteghe, deve il suo nome alla presenza dell’Albergo del Giglio, di cui si hanno notizie sin dal primo Quattrocento.

 

Via Giuseppe del Papa, in origine via Fiorentina o via Maestra e già Via Ferdinanda, rappresenta anch’essa una strada di storica vocazione commerciale sulla quale, a partire dal Cinquecento, si affacciavano i palazzi nobiliari e della borghesia locale.

Tra i vicoli e i ‘canti’ del centro il visitatore più attento potrà riuscire a identificare qualche labile traccia delle antiche mura trecentesche in Via delle Murina oppure tra Piazza del Popolo e Via Cavour dove svettano ancora le torri dei Righi e dei Frati. Dell’ultima cerchia risalente al 1470 resta visibile una parte della muratura in Piazza XXIV luglio, il monumentale bastione nel Giardino del Torrione di Santa Brigida e la Porta Pisana.

Torrione di Santa Brigida