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Monterappoli

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Crocevia di antichi cammini

Si scrive Monterappoli, ma si legge ‘Montrappoli’!

O almeno è così per tutti i veri empolesi. Stiamo parlando di un pittoresco borgo arroccato sulle colline a sud di Empoli da cui si godono panorami imperdibili e dove si trova una pieve secolare davvero particolare.

Monterappoli sorge lungo la via Salaiola, uno dei tracciati alternativi della più celebre Via Francigena sulla sinistra del fiume Elsa. Questa posizione così favorevole per scambi e commerci favorì sicuramente lo sviluppo di questo insediamento esistente già sul finire del X secolo. Certo è che nel 1164 Federico Barbarossa citò ‘Mons Rappuli cum sua curte’ sul diploma con cui concesse numerosi possedimenti ai Conti Guidi.

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Un tocco di stile valdelsano

Solo un anno dopo, secondo quanto riporta l’iscrizione presente sull’architrave, fu edificata la Pieve di San Giovanni Evangelista. Ciò che la rende diversa dalla maggior parte degli altri edifici dell’epoca di questo territorio è lo stile romanico valdelsano, dovuto probabilmente all’intervento di un architetto di origine lombarda (forse il Magister Bonseri). Interamente realizzata in laterizio, la pieve è composta da un’unica aula absidata: da qui proviene la tavola con la Madonna col Bambino in trono tra i santi Sebastiano e Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Domitilla di Rossello di Jacopo Franchi, (1420-1430 ca.) oggi al Museo della Collegiata di Sant’Andrea a Empoli.

Alla ricerca del castello

Il castello di Monterappoli, raffigurato anche da Leonardo da Vinci nella sua celebre Mappa della Valle dell’Arno (RL 12278) mantenne almeno fino all’inizio del ‘500 la forma di piccolo centro fortificato e turrito. Oggi, di questo castello non rimangono che poche tracce, cercarle percorrendo i vicoli stretti e osservando le morbide colline circostanti, potrebbe essere una divertente sfida per i viaggiatori più curiosi!